11 Giugno, 2024

5 opere d’arte all’aria aperta da fotografare a Milano 

opere d'arte milano

Ph Adrian Balasoiu Via Unsplash

Se andare per mostre e vernissage è una delle attività preferite dai milanesi nel tempo libero – nel capoluogo lombardo, non a caso, si concentra il 12% della spesa nazionale in consumi culturali (secondo i dati diffusi nel 2023 dall’Osservatorio dell’Associazione Italiana Editori) – la stagione primaverile è perfetta per un “art tour” en plein air. 

Basta fare due passi per la city per accorgersi di quante bellezze abbia Milano da offrire fra sculture site specific e interventi di riqualifica urbana. Scoprite qui 5 opere d’arte contemporanea ad alta carica di ‘instagrammabilità’ sparse per i punti chiave del perimetro metropolitano, da Cadorna a City Life!

1) La scultura Coloris (CityLife)

Tra le opere sparse dal parco cittadino di CityLife alle Tre Torri, la più fotografata è certamente quella dell’artista camerunense Pascale Marthine Tayou, “Coloris”, composta da un fitto gruppo di pali colorati raffiguranti il planisfero terrestre. Su ciascuna sbarra – di altezza variabile tra i 6 e i 12 metri – è posizionato un uovo. L’invito che l’autore rivolge allo spettatore è quello di abbracciare la complessità della vita in ogni sua forma e colore, accarezzando l’idea di un mondo senza confini o esclusioni. 

2) Grande disco (San Babila)

Si chiama Grande disco e rappresenta un disco solare eretto verticalmente per poterne ammirare entrambe le facce, lascultura bronzea di Arnaldo Pomodoro datata 1972, visibile nel cuore di Piazza Meda (nelle immediate vicinanze di San Babila e del Quadrilatero della Moda). L’opera, tra le più rappresentative dello scultore italiano postmodernista, strizza l’occhio all’Uomo Vitruviano di Leonardo ed enfatizza la tensione drammatica tra la levigatezza esteriore delle cose e la loro spaccatura interna.

3 – Bagni Misteriosi (Triennale)

La fontana dei Bagni Misteriosi è la più grande opera scultorea di Giorgio de Chirico, realizzata nel 1973 in occasione della quindicesima esposizione Triennale e oggi esposta nel giardino della Triennale Milano di Via Emilio Alemagna 6. Si tratta di una vasca di forma sinuosa dalle cui acque emergono due nuotatori ed una serie di oggetti (tra cui un cigno ed un pesce) che sembrano richiamare l’infanzia dell’artista a Volos, in Grecia, affermandone lo humor fantasioso e lo sguardo onirico. 

4 – Ago, Filo e Nodo (Cadorna)

Anche se per i milanesi è un elemento arcinoto, questa scultura site-specific resta un meraviglioso inno alla pop art realizzato da una coppia di celebri artisti americani, Claes Oldenburg e Coosje van Bruggen, ingaggiati dall’Architetta Gae Aulenti sul finire degli anni ’90. Collocata non a caso in un punto cruciale del trasporto cittadino, Piazzale Cadorna – luogo di passaggio che l’opera sembra volere ricucire in blocco – Ago, Filo e Nodo plaude l’operosità dei milanesi e la loro dedizione al mondo del lavoro.

5 – Il cavallo di Leonardo (Ippodromo Snai)

Tra le state equestri più grandi al mondo, il cavallo di Leonardo – originariamente parte di un monumento equestre sul duca Francesco Sforza – è sì stato progettato dal famoso inventore fiorentino, ma mai portato a termine. La sua replica esatta è firmata dalla scultrice statunitense Nina Akamu, che, avvalendosi dei disegni del maestro, ne ha fatto un modello in argilla alto quasi 8 metri da cui ha ottenuto i calchi per la fusione del bronzo. Dal 2001 torreggia davanti all’ingresso dell’Ippodromo Snai di San Siro e si è affermato come simbolo dei MIFF Awards (il Film Festival internazionale di Milano). 

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